È morto Cesare Fumagalli

È morto Cesare Fumagalli, storico segretario generale di Confartigianato Imprese dal 2005 al 2020. Aveva 70 anni ed era nato in provincia di Lecco. Da tempo lottava contro un male incurabile. Sposato, due figli, una laurea in Sociologia, aveva dedicato gran parte della sua laboriosa vita al mondo dell’artigianato nel quale s’era immerso fin dagli Anni Ottanta del secolo scorso.

Oltre ad avere fatto parte di consigli di amministrazione di banche e di Camere di commercio, Fumagalli è stato per oltre un decennio membro del board di SME United, l’associazione che rappresenta 70 organizzazioni di piccole e medie imprese di oltre 30 Paesi europei.

In una nota i vertici di Confartigianato hanno ricordato come Fumagalli sia stato «uomo di vasta e profonda cultura, che ha messo a disposizione le sue doti umane e le capacità organizzative, unite alla laboriosità e ad una grande determinazione, per contribuire all’affermazione dei valori dell’artigianato e delle piccole imprese sia in Italia che a livello internazionale.

Inoltre ha svolto un’intensa attività per consolidare il ruolo dell’associazione quale portavoce e interlocutore nei confronti delle forze politiche, economiche e sociali, per garantire la crescita del lavoro indipendente e la competitività dell’artigianato e delle piccole imprese».

La tesi che egli ha sempre sostenuto con convinzione è che «il sistema d’impresa diffusa sul territorio, l’impresa a “valore artigiano”, rappresenti un punto di forza su cui fare leva per rialzare un’economia che da troppo tempo non riesce a crescere».

In occasione della pubblicazione del suo libro “Piccola impresa indicativo futuro. L’intelligenza del polpastrello” nella primavera dello scorso anno, lo avevamo avvicinato per una breva intervista.

Sempre cordiale aveva esternato in modo succinto il suo pensiero che avevamo così offerto ai lettori: «Fermo restando il fatto che nessuna ripresa economica sarà possibile se il nostro Paese non si sbriga a riformare la Pubblica amministrazione, il Fisco e la Giustizia, le piccole imprese sono naturalmente sostenibili in tutte le tre dimensioni considerate dello “sviluppo sostenibile”: economica, sociale e ambientale».

Moltissimi i messaggi di cordoglio giunti da autorità, amici e conoscenti. Tante le manifestazioni di stima da rappresentanti del mondo politico sia di partiti di maggioranza sia d’opposizione.

Il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, il lecchese Mauro Piazza, ha evidenziato come «Cesare abbia mosso i primi passi nel nostro territorio e tanto abbia fatto per la provincia di Lecco rappresentando un punto di riferimento per chi, come me, ha iniziato a occuparsi della “cosa pubblica”, mentre Cesare occupava già ruoli di rilievo a livello nazionale. Lecco perde una persona specchiata che ha contribuito a creare un metodo di lavoro, quel “sistema Lecco”, che tanto ha fatto per la realizzazione di infrastrutture strategiche per il lecchese».

In basilica di San Niccolò a Lecco, martedì alle 9.30, il rito funebre e l’ultimo saluto dei Lecchesi.

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